Al culmine della lunga giornata del Premio Ancalau, l’attesa sfida del Torneo delle Idee dei giovani ha visto competere i cinque progetti selezionati tra i 72 pervenuti da ogni parte d’Italia.

Ecco i loro nomi e i loro ambiti: AgreeNET (agricoltura), EVRIKA (servizi famigliari), FRIDA (corsetto fashion per la correzione della scoliosi), T-RE3MEDIE (medicina-chirurgia del tendine) – USTEP (incentivazioni alla mobilità sostenibile). Ogni candidato – ma in realtà si è trattato di gruppi anche folti interessati a ciascun progetto – ha avuto un numero di minuti rigorosamente limitato per esporre e motivare la propria idea. A tale scopo i candidati erano stati “allenati” da un tutor messo a disposizione dall’organizzazione del Premio. Dopo un’intensa discussione della Giuria presieduta da Oscar Farinetti e formata da figure rappresentative dell’economia e della cultura il Presidente stesso ha annunciato il vincitore: T-REM3DIE (in calce le informazioni dettagliate).

Nel discorso conclusivo Farinetti oltre a congratularsi con gli autori del progetto vincente e con tutti i Finalisti per la qualità generale delle idee, ha menzionato in modo speciale il progetto AgreeNET, incoraggiando gli autori ad ampliare il campo di dimostrazioni in vista di una successiva eventualità di ripresentazione al Premio.

T-REM3DIE (Tendon Repair Medical DevIcE) è un innovativo dispositivo medico impiantabile e brevettato che semplifica gli interventi chirurgici e accelera i tempi di recupero relativi alle operazioni per la riparazione delle rotture dei tendini. Le attuali tecniche chirurgiche in molti casi raggiungono risultati funzionali non ottimali, e spesso richiedono un secondo intervento chirurgico, con un conseguente prolungamento dell’inabilità personale e lavorativa del paziente. Il dispositivo T-REM3DIE, sviluppato e brevettato dalla start up in collaborazione con la ASL TO4 e il Politecnico di Torino, si compone di due piastre impiantabili e sovrapposte, che vengono posizionate sulle due superfici maggiori del tendine lacerato permettendo una distribuzione omogenea dei carichi e un’elevata resistenza meccanica alla trazione.

Il dispositivo è composto da materiale biocompatibile e biodegradabile, che viene riassorbito nel tempo dal corpo, senza la necessità di un intervento di rimozione e con minimo rischio di rigetto o risposta infiammatoria sproporzionata.

Il team della start up è composto da:

Mariana Rodriguez – CEO & Co-Founder, Bio-Medical Engineer, Assegnista di ricerca

Marco Civera – COO & Co-Founder – Structural Engineer, Assegnista di ricerca

Vito Burgio – CTO & Co-Founder – Bio-Medical Engineer, Borsista di ricerca

Valentina Tuveri – Bio-Medical Engineer, Borsista di ricerca

Federica Bergamin – Medical Referent – Specialista Ortopedico

Emilio Paolucci – Professore ordinario di imprenditorialità gestionale – Advisor

Giuseppe M. Pugno – Professore ordinario – Esperto di nanomeccanica bioispirata – Advisor

Cecilia Surace – Professore Associato Esperto in Biomeccanica strutturale – Advisor

Enti sostenitori: ASL TO4 di Torino, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Trento