Ai nomi illustri di Giorgetto Giugiaro, Ernesto Ferrero, Mauro Corona e Cesare Giaccone si unisce nella “Hall of Fame” del Premio Ancalau quello di Giulio Biino presidente dei notai italiani e protagonista del mondo culturale. L’attribuzione del riconoscimento avrà luogo domenica 23 giugno a Bosia, il piccolo Comune dell’Alta Langa che ha dato vita dieci anni fa al Premio Ancalau, un evento complesso e ricco di sfaccettature, sensibile all’innovazione non meno che alla tradizione e che ha conquistato in pochi anni una solida reputazione. In armonia col clima disteso dell’evento Giulio Biino sarà intervistato dal direttore de La Stampa Andrea Malaguti sulla sua multiforme esperienza di notaio, di docente universitario di Diritto Notarile, di vicepresidente del Museo di Arte Contemporanea del Castello di Rivoli, di presidente del Circolo dei Lettori e del Salone Internazionale del Libro.
Giulio Biino è nato nel 1962 a Torino. È sposato da 28 anni e ha tre figli. Laureato a Torino in Giurisprudenza con la votazione di 110 e lode e la menzione accademica, è notaio dal 1997. Per 8 anni è stato presidente del Consiglio Notarile di Torino e dal 2022 presidente del Consiglio Nazionale del Notariato. Docente della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, docente della Scuola di Notariato di Torino, docente universitario di Diritto Notarile, è autore di numerose pubblicazioni non unicamente di materia giuridica e collaboratore di diverse testate.
Giulio Biino è onorato del premio, un importante riconoscimento alla sua carriera: «Credo moltissimo in quello che gli americani chiamano il “give back” ovvero la cultura della restituzione. Sono nato, sono cresciuto, ho studiato e lavoro a Torino. Da Torino ho avuto moltissimo e penso di doverle sempre restituire qual cosa. Credo di avere, sia per ragioni professionali, sia per esperienza maturata, qualche competenza gestionale che, quando richiesto, metto volentieri a disposizione. Facendo il notaio ho nel Dna la vocazione alla mediazione e al rispetto della legge, ed ho una naturale propensione per il lavoro di squadra. Nell’attività quotidiana mi ispiro ad una regola che ho chiamato delle “Quattro C”: Cultura, Competenza, Coerenza, Coraggio. Il buon amministratore è quello che affidandosi alla propria cultura e alla propria competenza (caratteristiche imprescindibili), manifesta le proprie opinioni con coerenza ed infine, dopo aver attentamente riflettuto, ha il coraggio di decidere, assumendosene le responsabilità».
Silvio Saffirio ed Ettore Secco, sindaco di Bosia illustrano le motivazioni del premio: «Il Premio Ancalau e il comune di Bosia sono orgogliosi di poter annoverare il notaio Giulio Biino nella galleria delle personalità eccellenti che onorano il nostro premio. Ed è proprio così: in questi casi non è il premio che onora il premiato ma è la sua figura a conferire alla circostanza prestigio e risalto».
Il Premio Ancalau nasce nel 2014 da un’idea dell’attuale sindaco di Bosia Ettore Secco, sviluppata in collaborazione con Silvio Saffirio, nome di rilievo della pubblicità italiana legato dall’infanzia a Bosia e all’Alta Langa. Alla sua prima edizione il Premio Ancalau è un premio ad personam, un premio cioè a una figura che incarna precisamente i «valori ancalau»: attaccamento alla tradizione, spirito di innovazione, intraprendenza, determinazione.
Il primo premiato è Oscar Farinetti, noto imprenditore, innovatore, scrittore, creatore tra l’altro di Eataly, che nel momento di ricevere il premio lancia l’idea, subito raccolta, di trasformare il Premio stesso in una sfida tra progetti di start up dei giovani. Farinetti si offre inoltre di attribuire al vincitore un assegno di 10mila euro. Ha così inizio la storia attuale di una tra le prime competizioni di creatività giovanile in Italia.
Nel 2015 ha quindi luogo la prima edizione del Premio Ancalau “start up giovani”, la cui giuria presieduta da Oscar Farinetti e composta da figure di grande prestigio, attribuisce il premio ad Alice Giusto e Guillermo Lujan (progetto «Snailcav», tecnologia innovativa per l’allevamento e la produzione indoor del caviale di lumaca). La Giuria attribuisce inoltre, per il valore sociale, un riconoscimento economico a Elisabetta Mascherucci (progetto «Vinolis», tecnica di linguaggio innovativa per permettere ai sordi la partecipazione alla degustazione dei vini e in generale per accrescerne le possibilità di scambio). Da allora, come spesso ha sottolineato lo stesso Saffirio, l’Ancalau ha conosciuto una crescita costante che l’ha portato a essere un punto di riferimento assoluto e originale per il mondo della cultura e dell’imprenditoria, con una connessione significativa che parte dal territorio. E da quest’anno si aggiunge un’altra importante novità: il Premio Speciale Banca d’Alba che sarà dedicato a quei progetti che prevedono un uso etico dell’Intelligenza Artificiale. Il 23 giugno a Bosia il riconoscimento al presidente dei notai italiani per la decima edizione dell’evento Saffirio e Secco: «Una figura che ci conferisce prestigio e risalto»