Il 20 giugno il Premio Ancalau lancia la sezione “lavoro e ambiente”, nel segno di Agitu Gudeta, rendendo merito anche alla Cartiera Pirinoli

Ed. Rivista Idea di Attilio Casetta

Come uno schianto la notizia della morte tragica di Agitu Ideo Gudeta ha colpito il cuore di tutti. Era notissima e popolare Agitu e doveva la fama alla sua intelligenza, alla sua comunicatività, alla sua umanità. Era anche molto bella, perché non dirlo, e parlava italiano benissimo. Aveva conquistato la fama grazie al suo lavoro per la protezione della capra mochena, una specie a rischio di estinzione. Le allevava nel territorio di Frassilongo in Trentino e produceva formaggi mescolando le esperienze dell’Etiopia, suo Paese d’origine, con le nostre. Era tenace, e grazie al suo istinto imprenditoriale, stava sviluppando la propria attività con l’estensione ai cosmetici naturali e la creazione di nuovi punti di vendita chiamati “La capra felice”.

Era una rifugiata politica autentica, perfettamente inserita nel nuovo contesto, così diverso, del Trentino. Era l’anima della sua comunità. È stata vittima di un atroce femminicidio. Per tutte queste caratteristiche il Premio Ancalau ha voluto dedicarle la prima edizione del nuovo premio “lavoro e ambiente” che verrà consegnato all’interno dell’edizione 2021 della manifestazione, in programma a Bosia sabato 19 e domenica 20 giugno. Due temi, lavoro e ambiente, che sono le priorità assolute dei prossimi anni, anzi dei prossimi decenni. Quando il nostro Paese uscirà dal disastro della pandemia l’esigenza di creare lavoro e di fare questo in simbiosi con l’ambiente apparirà evidente più di quanto non sia ora in questo clima già drammatico ma ancora narcotizzato.

Il premio sarà ritirato dal sindaco di Frassilongo Luca Puecher e da alcuni rappresentanti del Comune che le ha dato ospitalità e fiducia. Il medesimo Premio sarà anche attribuito ai lavoratori della Cartiera Pirinoli di Roccavione, i quali, guidati dal presidente Silvano Carletto e dal vicepresidente Ferdinando Tavella, nel 2015 dopo tre anni di veri e propri “turni di guardia” alla loro Cartiera, dichiarata fallita e a rischio di asportazione dei macchinari, compirono l’impresa di acquistarla direttamente dall’asta mettendo insieme le loro risorse economiche e adoperandosi per salvarla, ma anche per migliorarne l’impronta ecologica. Oggi, dopo 6 anni, la Cartiera Pirinoli gestita dalle maestranze ha conquistato non soltanto eccellenti condizioni di redditività economica ma ha contemporaneamente bonificato l’ambiente e armonizzato la produzione con oltre l’80% delle fibre utilizzate proveniente da carta riciclata, ottenuta dalla raccolta differenziata. Ritireranno il Premio, a nome di tutti i soci, il presidente Silvano Carletto e il vicepresidente Ferdinando Tavella.

Ettore Secco, primo cittadino di Bosia: «Ho trascorso la prima parte della mia vita in campagna qui a Bosia e il restante in fabbrica. Mi commuove pensare di dare un Premio, alla memoria purtroppo, a una donna che ha fatto della terra e dell’ambiente le sue ragioni di vita e che rappresenta così bene l’autentico spirito di una vera integrazione. E mi emoziona anche dare un Premio a tecnici e operai coraggiosi come quelli della Cartiera Pirinoli coi quali sento un’affinità davvero speciale».